Caso Lorenzoni. Da anni un cittadino aspetta giustizia. Ora la Corte prende altro tempo con rinvio a nuovo ruolo
Irene TESTA, autrice della campagna NoAutodichia e membro della Presidenza del Partito Radicale, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Il ricorso contro l’autodichia è stato rinviato a nuovo ruolo, proseguendo nel gioco delle incredibili coincidenze che costellano il demansionamento di Piero Lorenzoni.
Dopo che nel 2013 la Cassazione ha disatteso il parere del PG, che nel 2014 la Corte costituzionale ha restituito gli atti al Palazzaccio, che nel 2015 la Cassazione ha cambiato due relatori, che nel 2016 sono passati sei mesi dall’udienza della Corte costituzionale senza un deposito, ora apprendiamo che il 2017 potrebbe vedere battuto il record delle tre udienze pubbliche a palazzo della Consulta per il medesimo caso.
Se avesse avuto un tetto retributivo da sfondare o un contributo di solidarietà pensionistico da impugnare, forse Piero non avrebbe dovuto soffrire la via crucis giurisdizionale cui è sottoposto da anni. Ma essendosi fatto carico “soltanto” dell’ingresso del principio di legalità a Palazzo, con il deposito agli atti di causa del progetto di legge di Rita Bernardini per l’abolizione dell’autodichia, è vittima di un concorso di coincidenze francamente esagerato.
La Corte che prende le parti dei diritti dei cittadini, anche quando minacciati dalle Istituzioni, deve ancora spiegare la sua attesa di sei mesi per rendere giustizia. Il miglior modo di farlo è calendarizzare immediatamente la questione.”